martedì 31 gennaio 2017

Il corpo parla



Il corpo parla, esprime la nostra vita psichica quando non troviamo le parole per dirla.
Ci sono dei periodi particolari (come la maternità, la gravidanza, un impegno particolarmente gravoso sul lavoro, un lutto, una separazione, un conflitto …) in cui l’espressione verbale può essere disturbata da interferenze e il corpo prende la parola mandando dei segnali.
I segni del corpo, anche quelli che sembrano sfuggire ad un’interpretazione o ad una rappresentazione, come i disturbi psicosomatici, sono portatori di messaggi per la psiche.

Il più delle volte conviviamo  più o meno “pacificamente” con piccoli e grandi dolori fisici (mal di testa, insonnia, insonnia infantile, dolori localizzabili fisicamente, intolleranze alimentari, alcune forme di balbuzie, incidenti domestici frequenti, distrazione cronica, …); non ce ne preoccupiamo nemmeno più di tanto, occupati come siamo dal quotidiano impegno nelle varie attività.
Altre volte però, a nostra insaputa, il nostro corpo si incarica di parlare di noi con un’incredibile mancanza di pudore. Esponendoci.

In questi casi si tratta di esperienze accadute, anche nei primissimi tempi della nostra vita, e vissute a livello sensoriale senza mai aver ricevuto un’elaborazione sul piano affettivo e di parola.
Il vissuto (ovvero la rappresentazione che noi costruiamo di fatti ed esperienze relazionali) che non si lega all’affetto (il significante di quell’esperienza) non è rappresentabile: esso viene espulso dalla psiche e resta ancorato al corpo, dove si manifesta seguendo le memorie di cui si è dotato il funzionamento corporeo stesso.
È un meccanismo comune e tutti, quando il dolore mentale è troppo forte e innominabile, siamo portati a “somatizzarlo”. Tuttavia in alcuni casi tale meccanismo rischia di diventare invalidante per la persona.


È opportuno svolgere tutti gli idonei accertamenti medici per verificare la presenza di un’effettiva causa organica. In assenza di essa, se si è motivati, si può intraprendere un percorso psicoterapeutico: la stanza dell’analisi è un luogo protetto in cui poter sentire ciò che è incastrato nel corpo e dare parola al sentimento taciuto.

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