martedì 13 dicembre 2016

Madri si diventa..piano piano




Sul piano psichico, la gravidanza e la nascita del bambino causano nella donna una “crisi di identità” che coinvolge la sua immagine fisica e mentale, l’idea che ha di sé e le emozioni che prova verso sé e verso gli altri.

Una gravidanza consapevole e voluta è un’esperienza simbiotica in un mondo di percezioni sensoriali. Si provano sentimenti e pensieri nuovi e ambivalenti, alcuni dei quali inconfessabili e poco percepiti anche da chi li prova.

Il nascere del bambino e il nascere della madre consiste nel preparare l’accoglienza del piccolo e nel rappresentarselo fuori da sé, al di fuori del proprio corpo, al di fuori della fusione fisica, senza cadere nel terrore del vuoto, dell’assenza, della mancanza.

Sono tre gli elementi che, in estrema sintesi, destabilizzano l’identità della madre:
  • il fatto di dover ritrovare un nuovo equilibrio tra ciò che ci si aspettava durante la gravidanza e ciò che accade realmente subito dopo il parto;
  • l’elevata confusione dovuta all’oscillazione tra l’immagine di sé (acquisita durante tutta la vita e rimaneggiata durante la gravidanza), l’immagine materna interna (costruita sulla base dei processi di identificazione con la propria madre) e la madre che si sta diventando sul piano della realtà (o per meglio dire la percezione della madre che si sta diventando);
  • l’emergenza di fantasie e dinamiche arcaiche.
Inoltre, la donna, subito dopo la nascita del figlio, dovrà gestire ulteriori due “momenti” critici:
  • l’incontro con il bambino reale;
  • la costruzione di un sistema relazionale e affettivo di accudimento sincero.
Durante la gravidanza le donne hanno tutto il tempo per immaginare come saranno una volta madri, come affronteranno le varie tappe della vita, come cambierà la propria vita e come sarà il proprio figlio. 
Con l’andare dei mesi, scanditi dai controlli medici e dalle attenzioni da parte di chi le sta attorno, le donne fantasticano, proiettano e raccontano il loro bambino. Creano una stanza immaginaria in cui accoglierlo e in cui egli inizia a palesare le proprie caratteristiche temperamentali e fisiche. E a sua volta, dentro la pancia, egli impara a vedere, sentire, reagire, memorizzare, muoversi e rispondere a ciò che gli viene trasmesso.

Ma il bambino immaginato raramente corrisponde a quello reale e ciò comporta una ferita (una sorta di lutto) che non si ha tempo di metabolizzare perché si deve rispondere alle esigenze e alle richieste del nuovo nato.

In questi primi momenti, soprattutto quando non si possiedono le energie fisiche o psichiche per accogliere il piccolo nella sua totalità,  un ruolo fondamentale lo gioca il sostegno del proprio compagno/a. 
Inoltre, la neo madre non sempre riesce a capire e a nominare le proprie necessità per cui è importante, già prima della nascita del bambino, organizzarsi e dividersi i compiti in modo che chi sarà lì con lei sappia accompagnare, ascoltare, osservare ed essere presente con delicatezza e discrezione.
Questo è un momento di estrema delicatezza per via degli sbalzi ormonali, emotivi e psichici che determinano uno stato di pianto e gioia ad alternanze vertiginose.
La presenza di qualcuno che custodisca, che in qualche modo protegga la coppia madre-bambino (dalle intrusioni e pressioni esterne) e se ne faccia carico a sua volta è forse il fattore di prevenzione più importante per possibili disagi depressivi nell'immediato post-partum.

Sapere di non essere la sola ad avere la responsabilità del nuovo arrivato consente alla donna di prendersi il tempo che le serve per poter incontrare e conoscere il figlio reale, per poterlo vedere e consentire così il meccanismo fondamentale del rispecchiamento; allo stesso tempo avrà la possibilità di incontrare e conoscere anche quella nuova parte di sé che sta nascendo.

Ciò a cui si approderà sarà, infine, un nuovo “assetto materno” che si caratterizza per lo sviluppo di nuove capacità di sintonizzazione affettiva e di rispecchiamento emotivo con il figlio e di nuove e affinate competenze decisionali.
Questo nuovo assetto si svilupperà gradualmente e sarà preponderante durante i primi mesi per poi gradualmente organizzarsi con le altre parti di sé favorendo una nuova integrazione della personalità.


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