E’ risaputo che non dovremmo consentire ai bambini
di trascorrere troppo tempo davanti a televisione, videogiochi, smartphone e
tablet per svariati motivi tra cui:
- rischio di obesità, colesterolo alto e ipertensione, problematiche legate alla sedentarietà
- rischio di sviluppare problemi di apprendimento e di attenzione
- disturbi del sonno, depressione, isolamento
- i contenuti dei programmi, dei cartoni e più in generale dei video non sono sempre adatti all’età di chi ne fruisce
- le competenze linguistiche, di riflessione e di approfondimento di un’informazione sono estremamente semplificate
- le relazioni tra pari nel mondo reale risentono gravemente delle dinamiche che si instaurano sui social network
- viene meno la percezione della propria responsabilità rispetto a ciò che sui social viene detto e fatto
Prima dei tre anni è meglio evitare che i
bambini guardino la televisione, o contenuti simili su pc, tablet e cellulari,
in quanto ancora non sono in grado di afferrare le immagini, le sequenze e il
senso di ciò che vedono. I bambini sono attratti dai forti colori e dai suoni
ma tutto ciò li iperstimola cognitivamente ed emotivamente e, non avendo ancora
sviluppato una struttura mentale e psichica in grado di elaborarli, ciò che a
loro resta è un senso di stordimento, solitudine e incomprensione. Ciò si verifica, a maggior ragione, nei casi in cui i bambini vengono lasciati soli davanti ad un televisore o ad un videogioco.
Tuttavia è mio pensiero che non si debba abolire la
tecnologia ma che si debba educare se stessi e i propri figli ad un buon
utilizzo, con intelligenza e pensiero critico.
Pertanto sarebbe auspicabile che i genitori e
gli educatori:
- decidessero un monte ore giornaliero massimo di fruizione dei media;
- ne visionassero prima i contenuti;
- educassero i bambini alla scelta dei contenuti, all'approfondimento e al pensiero critico.
Per fare questo basterebbe che parte del tempo di fruizione
dei media da parte dei bambini avvenisse assieme ai loro genitori, in modo da
poter condividere, discutere, incuriosirsi e parlare non solo di ciò che si è
visto ma anche delle risonanze emotive che questo ha determinato in se stessi.
In questo modo un film animato, un cartone, un
videogioco diventano occasioni educative, di incontro e crescita, momenti di
condivisione di tempo e di domande e risposte su di sé e sulla realtà esterna.
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