martedì 18 aprile 2017

Regali si? Regali no?





L’importanza che riveste il regalo dipende dal significato che gli si attribuisce sia a livello sociale sia all’interno della famiglia. Ricevere un regalo è effettivamente un’esperienza positiva e piacevole, soprattutto quando è carica di una valenza cerimoniale, ovvero quando coinvolge genitori o amici o nonni che caricano di suspense la situazione. In questo modo l’oggetto perde gran parte del suo valore materiale per acquistare una valenza simbolica che accomuna tutti i presenti e diventa così un significante relazionale. Basti pensare alla gioia di scartare un regalo o alla curiosità che si prova osservando i pacchetti sotto l’albero di Natale, quando è l’attesa ad essere più attraente e coinvolgente.

Talvolta il regalo rischia di significare altro: un ricatto, un premio, un pagamento, un modo per scaricare la propria angoscia o i propri sensi di colpa, un modo per riparare alla propria assenza e così via, entrando in una sorta di mercificazione dei sentimenti e dei comportamenti che a lungo andare rischia di sfuggire di mano. Spesso i nostri bambini e i nostri ragazzi sono pieni di giocattoli e oggetti di cui si stancano fin troppo facilmente, e altrettanto spesso questi oggetti cercano di riempire un vuoto relazionale che in realtà disorienta emotivamente e lascia un vuoto ancora maggiore.
Non c’è nulla di male nel fare dei regali ai propri figli anche al di là delle occasioni ufficiali, purché sia ben chiara in noi la motivazione che ci spinge a farli.

Inoltre i bambini possiedono una capacità immaginativa e creativa ai massimi livelli e sarebbe proprio un peccato imbrigliarla all’interno di giochi o situazioni preconfezionati. La fantasia è una vera e propria fabbrica di giocattoli e divertimenti dove si costruiscono oggetti, si fanno e si disfano prodotti magici che nessuna industria potrà mai inventare. Allora perché non stimolare i bambini a creare oggetti, personaggi e storie fantastiche, filastrocche senza senso (come spesso le filastrocche sono) e disegni bizzarri?

Va precisato poi che il regalo non è solo un oggetto ma anche tutto il gesto e il rituale che lo circonda. Il regalo non deve essere quindi criminalizzato, ma dosato e utilizzato sfruttando anche tutti i fattori positivi che comporta.
Generalmente nella vita familiare e amicale le occasioni in cui ci si scambiano i regali coincidono con le feste comandate, con i compleanni, con gli anniversari, con i viaggi o con i nuovi arrivi. È bello vivere l’attesa di una sorpresa anche perché sappiamo di essere stati pensati dall’altro. Fare un regalo è un’esperienza piacevole sia per chi lo riceve che per chi lo fa; è un gesto intimo che comunica quanto teniamo a quella persona non tanto per via dell’oggetto acquistato, o per il suo valore economico, quanto per il pensiero che c’è dietro. Coinvolgere i bambini nella scelta dei regali significa insegnare loro a pensare l’altro e scegliere per l’altro qualcosa che si pensa possa essergli gradito. È poi bello confezionare assieme i pacchetti, scegliere la carta e i fiocchi, scrivere un messaggio. In questo modo anche i regali ricevuti assumeranno un'altra valenza e si regalerà e si riceverà non solo un oggetto ma la fantasia, la cura, la premura, il pensiero e il sentimento.

Nessun commento:

Posta un commento